martedì 15 gennaio 2019

IL DRITTO E IL ROVESCIO (15 gennaio 2019)

Quanto contano le piccole cose? Accanto alle elezioni Europe, il prossimo 26 maggio, andranno al voto 16 dei 28 comuni della provincia di Grosseto, tra sindaci che sono giunti a fine mandato ed altri che sono alla ricerca di una riconferma. In un mondo ed in una politica che sta cambiando, la domanda diventa legittima immedesimandosi negli elettori che si dovranno recare alle urne in realtà che in alcuni casi, oggi, in maniera politically correct definiremmo "di prossimità", ma che un tempo sarebbero definite marginali, di periferia o, addirittura, isolate. Insomma comuni che si trovano lontane dal capoluogo e che si confrontano con molti disagi.

Gli ultimi cinque anni hanno sicuramente modificato il quadro politico e nessun candidato è certo della vittoria, né della riconferma, così come nessun partito può essere sicuro di avere una rendita di voti da mettere sul piatto (il dritto).
La politica sta cambiando e oggi allo slogan, che un tempo bastava per attirare i voti, serve comunque un seguito di concretezza (il rovescio).

Partendo da questi presupposti le varie forze politiche stanno scegliendo gli uomini e le donne su cui puntare per raggiungere la vittoria.
In un contesto di questo tipo, in cui i partiti tradizionali stanno modificando il loro assetto ed in cui, di per sé, non garantiscono la vittoria (nel passato l'importante, in molti nostri comuni, era avere le insegne di un partito piuttosto che di un altro per essere certi del successo, indipendentemente dal valore o dalla popolarità del candidato), in una politica che è sempre più social ed in cui ogni errore viene evidenziato ed in cui anche piccole e grandi opere possono avere uguale risonanza, in un mondo in cui lo slogan è determinante, ma deve sempre essere seguito da un fatto, anche se ridimensionato, in una realtà in cui le scuse, seppur giustificate servono sempre meno, ecco che chi avrà l'onere e l'onore di guidare una coalizione non potrà fare a meno di tenere conto di queste situazioni.
Da qui la domanda iniziale: quanto contano le piccole cose? A mio parere molto, anche perché la crisi economica che ha coinvolto gli enti locali ha dimostrato quanto, spesso, queste siano utili e percepite. Della serie che conta più tappare una buca in una strada che, magari, realizzare un'opera costosa e, forse, anche strategica, che, però, non viene percepita allo stesso modo dalla gente. Potremmo dire che è la rivincita dell'ordinaria amministrazione, contro la straordinaria, quella che, nel corso degli anni - a torto o a ragione- è stata troppo spesso archiviata alla voce "sprechi". Le piccole opere invece sono quelle che tutti possono immediatamente toccare con mano, percepire, e, perché no, apprezzare, senza doverle più archiviare sminuendole. Su questo fronte i sindaci o i politici più avveduti stanno costruendo le proprie fortune, perché sanno che realizzare piccole cose è un po' come stare in mezzo alla gente.
 Ecco dunque che oggi le persone, a domanda, non richiedono più la costruzione di un teatro o di un palasport, ma la messa in sicurezza di una strada, la ristrutturazione di un parco giochi, la sistemazione di un impianto sportivo, lasciando le opere principali alla politica nazionale e regionale. A quelle sì, vengono chieste le opere strategiche, che si traducono principalmente in sanità, infrastrutture, lavoro, sicurezza e impulso alle attività produttive.
Insomma la politica sta cambiando e sicuramente le sfide, anche in Maremma, saranno aperte. Oggi avere esperienza non è più considerato un valore aggiunto se non si traduce in risultati concreti e tangibili ottenuti. Essere meno noti, in molti casi, può essere anche un vantaggio, con la percezione dell'elettore di una minor compromissione con la vecchia politica. Così come, invece, il cosiddetto (usiamo un'altra parola meno bella, ma efficacie riferita ai sindaci uscenti) "usato sicuro", se ha ben lavorato e questo viene percepito, verrà premiato.
Dunque benvenuta politica delle piccole cose, tradotta in politica del fare, purché lo siano realmente, seppur affiancate agli slogan.