domenica 14 aprile 2019

IL DRITTO E IL ROVESCIO (14 aprile 2019)


L'importanza del contatto con la gente. In questi giorni in cui stanno partendo le varie campagne elettorali, quelle delle Europee e di tanti comuni, appare fondamentale che i candidati siano vicini alle persone.

Dopo anni di visibilità mediatica, oggi, l'elettore torna a voler conoscere le persone (il dritto).

Le ultime tornate hanno dimostrato come chi resta chiuso negli uffici o nei palazzi, anche se governa bene (è il caso di molti sindaci uscenti sconfitti a sorpresa), non viene premiato (il rovescio).

La gente, da un lato aggiungerei per fortuna, vuole di nuovo conoscere il candidato, a capire chi sia, che cosa proponga. Il voto di appartenenza sta infatti perdendo quota in favore di quello diretto alle persona o, in realtà magari più grandi, di quello d'opinione. In pratica si predilige la stretta di mano e il contatto diretto o andare dietro a quella che è la sensazione della gente rispetto alle varie proposte politiche. Un altro tema importante è che oggi diventa fondamentale interecettare i voti dei cittadini, soprattutto di quelli delusi dalla politica. Per farlo bisogna instaurare un rapporto quasi faccia a faccia. Ecco allora che torna fondamentale il vecchio, ma mai abbandonato, porta a porta.
L'errore degli ultimi tempi è stato quello di avere a che fare con una politica che si è chiusa sempre più nelle stanze e non ha saputo cogliere le istanze dei cittadini. Che si è limitata a parlare di questioni finanziarie spesso incomprensibili, trascurando le vere difficoltà della gente. Da qui si è registrato uno spostamento di voti, ormai post ideologico, verso quelle forze che sicuramente hanno saputo intercettare maggiormente i bisogni degli italiani.
Da qui provo a fare un esempio utilizzando come modelli i due politici che, forse, negli ultimi anni hanno creato fenomeni diversi: Renzi e Salvini.
Il primo ha avuto un consenso sull'onda di un entusiasmo, e di una sorta di populismo di centrosinistra, dovuto al suo ruolo di Sindaco di Fireze, dunque di istituzione più vicina ai cittadini e più portata all'ascolto. Un appeal che è terminato bruciando troppo presto le tappe, ma anche distaccandosi, ad un tratto, dalla gente, apparendo più lontano dal popolo.
Diverso è stato il percorso di Salvini che, anche nell'attuale ruolo di Vice Premier e di Ministro dell'Interno, continua a marciare a suon di selfie e di bagni di folla.
Una strategia iniziale non diversa, quella di Renzi e di Salvini, fino al raggiungimento del ruolo di governo, ma che si è trasformata completamente subito dopo, con l'uno che ha scelto quel profilo istituzionale che oggi, probabilmente, non paga in termini di voti, l'altro che ha proseguito nella più redditizia linea dello stare vicino all'elettorato indipendentemente dall'incarico ricoperto.
Chiaramente molto dovrà essere visto alla lunga, perché oltre allo stare tra la gente serviranno i risultati, quelle risposte cioè che, forse sono mancate a Renzi e che Salvini sta attendendo alle prossime Europee. Soprattutto in un paese come l'Italia che da 25 anni attende, tra tanti sacrifici, quella svolta che fino ad oggi non è mai arrivata.
Da qui l'indicazione per molti candidati sindaci che dovranno cercare di fare le loro campagne incontrando i cittadini, ma soprattutto ascoltandoli, senza promettere la luna, ma cose semplici e realizzabili. Non è infatti più tempo di slogan e sogni irrealizzabili. Ma di umilità, passione, trasparenza (vera) e buona amministrazione.

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