La politica sta cambiando, forse è cambiata già da tempo e molti stentato ad adeguarsi ai nuovi ritmi ed alle nuove richieste dei cittadini.
E' difficile dire se quanto sta avvenendo a livello di politica locale e nazionale possa dare risultati migliori, questo ce lo dirà solamente il tempo (il dritto).
Di sicuro c'è che analizzando quanto sta mettendo in campo il nuovo Governo, ma anche alcune amministrazioni locali, siamo di fronte ad una rottura, o almeno ad un tentativo di rottura, con il passato (il rovescio).
Personalmente non mi addentro in previsioni che non mi competono e che sono difficili da fare. Leggo e mi informo e vedo che mai come questa volta, in Italia, ci sono due schieramenti ben distinti di persone qualificate che hanno titolo a parlare. C'è chi sostiene che questa rottura, imposta almeno in Europa, sia "troppo una rottura" e chi, invece, dall'altro lato ritiene che la strada imboccata sia quella giusta. Fuori dal nostro Paese le posizioni, sono ovviamente varie ed anche lì c'è chi sostiene posizioni diverse, anche perché mollare la presa sull'Italia, vorrebbe dire ammorbidire le attuali posizioni rigide anche su altri paesi.
Qui, però, c'è un'altra riflessione da fare e mi sembra, in una fase di analisi, sia giusto proporla.
L'Italia resta veramente sola e isolata o siamo in un contesto geopolitico e, dunque, internazionale, in cui ci sono dei grandi cambiamenti?
Al momento potrebbe sembrare che il nostro Paese sia isolato in Europa, soprattutto con pressioni che vengono da quei paesi euroscettici che, in teoria, dovrebbero aiutarlo. Questa, però, non è una sorpresa, perché molti di questi sono "sovranisti" nel vero senso della parola. L'Italia a mio giudizio è "diversamente europea", nel senso che Lega e Movimento Cinque Stelle hanno una visione distante dall'attuale Ue.
Ci sono però due posizioni forti a livello internazionale che, potrebbero diventare tre, quelle di Trump, di Putin e della Cina. Gli Stati Uniti si stanno chiudendo in loro stessi, proteggendo i loro interessi ed il loro mercato. La Russia sta guardando con interesse al Mediterraneo, fatto testimoniato dall'invasione della Crimea e da un'influenza che sta aumentando su un altro paese emergente dell'area, cioè la Turchia. C'è poi la Cina che ha investito molto sulla Grecia e che sta guardando all'Africa. Tutte però sembrano agire in chiave anti Ue, capendo che è proprio con divisioni che si accentuano che loro possono avere grandi vantaggi. Una strategia che a Bruxelles, molti, evidentemente non hanno capito o, meglio, vogliono far finta di non capire.
Qui giunge dunque una mia seconda riflessione: ma in questo momento è l'Italia ad essere isolata o l'Unione Europea, che è formata da troppi interessi particolari e che si pone sul mercato non come un soggetto unico, ma come una sorta di ammucchiata, in cui, alla fine, Francia e Germania sembrano fare i propri interessi? E soprattutto che cosa accadrà dopo il 25 maggio quando indubbiamente le forze sovraniste (ritorna questa definizione che a me piace poco) rappresenteranno un ago della bilancia importante, sia nel Parlamento che nella Commissione (i commissari ricordiamolo sono nominati dai Governi e di euroscettici adesso ce ne sono)?
Insomma l'Italia, al di là delle singole posizioni politiche, non può essere decontestualizzata da un equilibrio politico internazionale che sta cambiando e solo in base a questo se ne potranno prevedere gli sviluppi futuri.
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