Imperversa la battaglia dei pini a Grosseto. Da alcuni giorni, in concomitanza con gli abbattimenti delle piante si scatenano, da parte di alcuni cittadini, le polemiche.
I pini, negli ultimi anni hanno sempre fatto discutere. C'è chi li vuole tutelare e chi, invece, li ritiene pericolosi per auto e pedoni, ma anche pericolanti (il diritto).
Il pino è sicuramente un patrimonio, anche visivo, del nostro territorio, ma effettivamente la sua presenza nelle moderne città va pensata e ripensata (il rovescio).
Diciamolo in maniera chiara e netta: a chi non dispiace l'abbattimento di piante maestose e che, da decenni, siamo abituati a vedere a Grosseto, come quelle di via Telamonio, via Caravaggio o via Mascagni? Sicuramente a tutti, perché danno a Grosseto l'aria di città di mare e vederla senza di loro, invece, dà la sensazione della perdita di qualcosa di familiare.
Detto questo, però, va fatta una riflessione. I pini che vengono abbattuti (al di là del loro stato di salute) sono compatibili con la Grosseto attuale? E qui giungono le domande che, personalmente, seppur a malincuore, mi fanno propendere dalla parte del no. Anche a livello politico la scelta è stata trasversale. Con la giunta Bonifazi si è iniziato con gli abbattimenti, con quella Vivarelli Colonna si prosegue e nel dibattito, almeno a livello politico, grandi polemiche non ci sono. Le proteste vengono lasciate a gruppi di cittadini.
Faccio una confessione: quando a Braccagni si parlò dei pini di via Sgarallino in un'assemblea pubblica fui tra quelli che ne chiesero l'abbattimento. Chi mi conosce sa quanto sia legato alla natura, ma ci sono dei limiti. In quel caso la strada stava diventando pericolosa per i mezzi a motore, le biciclette e per i pedoni e la scelta drastica era inevitabile. Eppure quei pini li avevo sempre visti, ho le foto da piccolo con loro sullo sfondo, però non ebbi dubbi sulla scelta e così i miei compaesani che, di fronte a quella decisione - e anche ai timori della passata amministrazione- non si sono opposti.
A Grosseto la penso allo stesso modo: ben vengano i pini dove possono starci, tipo nei parchi pubblici, ma è inevitabile il sì agli abbattimenti lungo le strade e le arterie principali. Il forte vento delle passate settimane, con molte cadute di alberi, mi hanno convinto ancor di più nella mia scelta. Così come sostenni, a suo tempo un'altra scelta sicuramente dolorosa, come quella dell'abbattimento dei platani di via della Pace.
Gli alberi lungo le strade, un tempo, quando si viaggiava a piedi, sui carri, o in bicicletta, avevano un senso, non tanto estetico, quanto pratico: permettevano a chi viaggiava di ripararsi dal sole. Con i moderni mezzi, purtroppo, nonostante si decida di regolamentare la velocità sono portatori di pericoli. Questo non può essere nascosto. E qui subentra una questione anche etica, oltre che di pubblica utilità: meglio una vita umana o quella di un albero? Io non ho dubbi sulla scelta.
Fatto questo ragionamento, giunge il successivo: le piante vanno chiaramente sostituite e l'amministrazione ha assicurato che ciò avverrà. E' evidente che anche questo dovrà portare all'installazione di alberi che ben si sposano con una realtà come quella di Grosseto. Piante che possano stare al fianco delle strade, garantire un po' di ombra ai pedoni, ma che non creino pericoli. Il piano fu presentato qualche tempo fa ed i cittadini dovranno aver cura di controllarne l'applicazione.
Il pino, purtroppo, resterà nelle cartoline d'epoca, ma è una scelta per me necessaria, per quanto dolorosa. Nel rispetto delle opinioni di chi non la pensa come me.
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