La Maremma fatica ad uscire dalla crisi, ma le divisioni continuano. Le opportunità potrebbero finire finire altrove e noi rischiamo di non agganciare - quando sarà reale- l'uscita dalla crisi. Di questo si dibatte e, forse, è meglio che tutti insieme si rifletta su quanto sta accadendo.
Da un lato ci sono le infrastrutture che sono ferme al palo, come denunciato di recente dall'Onorevole Lolini riguardo al Corridoio Tirrenico (il dritto).
Dall'altro ci sono settori e dibattiti delicati (geotermia e inceneritore di Scarlino) su cui si deve discutere, riflettere e decidere (il rovescio).
Purtroppo l'allarme lanciato, documenti alla mano, dall'onorevole Lolini sul Corridoio Tirrenico è reale e giunge dopo le parole rassicuranti del capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Giannarelli che si è attivato con il Ministero delle Infrastrutture.
Mi soffermo ai documenti di Mario Lolini che fotografano la situazione attuale: un iter fermo al dicembre 2017 e zero risorse stanziate sul tratto a sud di Grosseto da parte di Anas. Eppure tutto alla fine della scorsa legislatura sembrava fatto, anzi, con il precedente Governo, individuata una soluzione di adeguamento dell'Aurelia a quattro corsie, molti erano convinti che ormai quanto promesso fosse cosa fatta e, dunque, mancasse solo il via all'iter burocratico. Invece non è così e la risposta di Anas all'onorevole Lolini rappresenta una doccia fredda in più per tutto il territorio. Qui, dunque, le forze devono unirsi, al di là delle colpe da scaricare. I cittadini ne hanno abbastanza di promesse e vogliono i fatti. Mario Lolini, da parlamentare di maggioranza si attiverà, così come siamo certi che il M5S farà nei confronti del ministro Toninelli. Ma anche le altre forze politiche dovranno farlo con i propri rappresentanti. A questi dovranno aggiungersi anche la associazioni di categoria, la Camera di Commercio, i sindacati e chiunque altro possa dare il proprio contributo. Marciare compatti vuol dire avere maggiori possibilità di raggiungere l'obiettivo. Un'Aurelia adeguata non è solo un'opportunità ed una necessità per la Maremma, ma anche un'opzione in più per chi viaggia da nord a sud della Penisola che potrà farlo in sicurezza.
In questi giorni altri due temi hanno tenuto banco. La grande manifestazione pro geotermia e le vicende dell'inceneritore di Scarlino.
La geotermia è l'oro delle zone boracifere, non le rende marginali e permette ai giovani di rimanere sul territorio. E' una geotermia quasi naturale, visto che i soffioni ci sono da sempre, diversa da quella dell'Amiata su cui si può e si deve ragionare, ma che rappresenta comunque un'opportunità per l'intero comprensorio. L'Italia in questo settore insegna al mondo ed Enel Green Power controlla, grazie al suo know how, il grosso del settore nell'intero pianeta. E' evidente che per le nostre realtà, alcune delle quali - come i comuni geotermici posti al confine tra le province di Grosseto, Pisa e Siena- vivono grazie a questa risorsa da oltre un secolo, diventando prioritaria ed un'opportunità da non lasciarsi sfuggire. Anzi potremmo dire da difendere in tutti i modi. Sull'Amiata chiaramente occorrono le giuste garanzie, ma non si può sentire sempre e solo un'unica campana, bisogna valutare tutto e tirare le giuste somme.
Così è anche per l'inceneritore di Scarlino su cui la Regione sembra aver fatto una scelta. Il dibattito va avanti da tanti, troppi, anni, ed una decisione definitiva va presa. Se la strada è segnata più che continuare a dire no ad ogni costo occorrerebbe che, da parte del territorio giungessero delle proposte. A Brescia il termovalorizzatore garantisce una percentuale molto alta di energia a basso costo ai cittadini attraverso il teleriscaldamento. Non potrebbe essere un'opportunità anche per le popolazioni che insistono nell'area della piana di Scarlino e Follonica? Accanto a questo è giusto non abbassare la guardia sulle emissioni: devono essere nei limiti di legge e deve essere consentito un monitoraggio costante e continuo. Anche questa è sicurezza e attraverso ciò il cittadino può essere garantito.
Insomma ci sono partite in ballo importanti, ma il territorio deve marciare compatto e proporre, per far sì che le scelte non vengano solo subite, ma che lo veda protagonista anche nella fase di realizzazione e gestione.
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