martedì 18 dicembre 2018

IL DRITTO E IL ROVESCIO (18 dicembre 2019)


Le classifiche sono tutte discutibili. Quanti di noi non cambierebbero Milano con la Maremma? Probabilmente molti, se qui avessero le opportunità di vivere e lavorare. Questa è una riflessione che diventa immediata dopo la pubblicazione della classifica de “Il Sole 24 Ore” sulla qualità della vita.

La Maremma, d'altra parte, vive un momento di crisi economica, ma anche di trasformazione a livello di società, registrando, ad esempio, delitti che fino a poco tempo fa erano sconosciuti (il dritto).
La qualità della vita indicata da “Il Sole 24 Ore” considera molti parametri che si sposano con le opportunità ed è evidente che alcune realtà sotto questo aspetto sono avanti rispetto al nostro territorio (il rovescio).

Inutile nasconderci: che anche noi maremani, spesso, ci lamentiamo della nostra terra e vorremmo che offrisse tante opportunità in più. Negli ultimi tempi, poi, i campanelli d'allarme sono suonati da più parti. Il presidente della Camera di Commercio Riccardo Breda da mesi lancia l'appello a creare un tavolo che garantisca le giuste sinergie per una ripartenza. Il segretario della Cgil Claudio Renzetti è stato ancor più esplicito nel ricordare che se la situazione continuerà così in futuro la Maremma sarà destinazione di pensionati, perdendo invece la gran parte della sua popolazione giovanile.
Insomma che la situazione non fosse così rosea è evidente. Lo è ancor di più il fatto che occorre dare una svolta. Il sindaco di Grosseto e presidente della Provincia Antonfrancesco Vivarelli Colonna ha toccato un altro tasto, la differenza di velocità tra il capoluogo – e aggiungerei la costa- e l'interno. Purtroppo è un'altra verità. La provincia di Grosseto è vasta, scarsamente abitata e, soprattutto, ha ampi territori in cui le opportunità di lavoro scarseggiano. Insomma tutta la fascia collinare soffre, soprattutto quella lontana dai centri principali. In tutto questo la riforma delle province ha penalizzato quella grossetana, in un momento in cui un ente intermedio di grande importanza avrebbe aiutato, con il suo coordinamento, a mantenere alta la qualità della vita sul territorio. Sarà infatti un caso che dopo Grosseto è crollata in classifica?
Insomma urge fare squadra, se non da subito – come sarebbe opportuno- almeno da dopo giugno, quando la campagna elettorale per le europee sarà conclusa e quando si sarà votato per più della metà della amministrazioni locali. Da quel momento non ci saranno più scuse: il territorio dovrà unirsi e trovare soluzioni. Altrimenti la classifica ci penalizzerà sempre di più.
Ma la domanda resta: quanti di voi preferirebbero vivere a Milano anziché in Maremma?