domenica 30 settembre 2018

IL DRITTO E IL ROVESCIO 🎾 (30 settembre 2018)

In un momento in cui si discute molto sull'Europa, c'è una squadra che sotto le insegne dell'UE ha esaltato e fatto esultare. Si tratta di quella del Vecchio Continente che ha battuto gli Stati Uniti nella Ryder Cup di Golf.

Esiste, dunque un'Europa che si sente veramente unita e che dà un'identità ai suoi cittadini (il dritto).
Un'Europa che si contrappone a quella finanziaria e politica che, troppo spesso, si dimentica della solidarietà tra popoli e li allontana dal progetto comune (il rovescio).

Da appartenente a quelle generazione Erasmus che si è sentita cittadina dell'Unione grazie ai progetti di scambio tra università, ed oggi estesi anche alle scuole superiori, non posso far altro che gioire del successo di una squadra che al suo interno e sotto la bandiera dell'Unione riunisce italiani, inglesi, irlandesi, svedesi, spagnoli ed altri ancora. Questo nonostante che le individualità e l'appartenenza ai singoli, stati così come le identità dei propri componenti, non vengano meno. Da italiani siamo tutti orgogliosi di quanto fatto da Francesco Molinari, recordman della competizione con cinque successi su cinque. Però, alla fine, abbiamo esultato perché l'Europa ha vinto contro gli Stati Uniti. E tra gli americani, che uniti lo sono da oltre 200 anni, qualcuno pensa che non esista l'orgoglio del veder trionfare l'atleta dello stato di appartenenza? Esiste anche lì il campanile, anche perché pure gli States hanno avuto i loro momenti di crisi e sono passati da una Guerra Civile per riuscire a creare quell'identità che, ancora, a noi europei manca. Non è infatti facile riunire 28 stati (presto saranno 27) con lingue e tradizioni diverse. Lo sport, così come la scuola, dimostrano però di saper  anticipare la politica e la finanza. La prima cercando di imporre, attraverso i singoli governi, i vantaggi individuali rispetto a quelli generali. La seconda per ragionare in termine di più forti che tendono ad imporre le loro regole ai più deboli, testimoniato anche dal fatto che non tutti hanno scelto di utilizzare la stessa moneta.
 Il mio sogno invece è che dalle scuole e dal mondo dello sport questi messaggi possano arrivare nelle stanze di Bruxelles e con noi italiani che, per la prima volta, nel 2022 ospiteremo a Roma quella Ryder Cup che, ad oggi, permette a tutti di avere una nazionale europea per cui tifare. Senza mettere da parte il nostro orgoglio tricolore che resta e resterà comunque anche in un futuro comune.  

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