Skywork porta i libri in tribunale, in Svizzera si discute e sono a rischio due aeroporti, ma la vera polemica scoppia in Maremma.
Il vettore elvetico decide di lasciare a terra undicimila persone e di sospendere i voli sulle 20 tratte attivate (il dritto).
In Maremma scoppia dopo poche ore una polemica (soprattutto tra i militanti) che, alla fine, non sembra altro che l'ennesimo scontro tra tifoserie (il rovescio).
L'aspetto dibattito che si sviluppa in Maremma dimostra come, ancora una volta, siamo ben lontani dall'azione comune che servirebbe per lo sviluppo del territorio. Eppure era stata proprio grazie ad un'azione congiunta tra Seam, Camera di Commercio, Provincia, Regione, Aeronautica ed altri soggetti più o meno istituzionali che lo scalo civile aveva potuto giocarsi la sua nuova occasione con i voli di linea attraverso la tratta per Berna. Una possibilità che aveva condotto ad una nuova conquista per il nostro territorio ed una nuova concessione da parte dell'Aeronautica Militare, cioè l'aumento delle ore dedicate ai voli civili. Conquista non da poco per uno scalo inserito in uno dei più importanti aeroporti militari italiani. L'occasione offerta da Skywork è stata una grande possibilità ribadita dal sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e forse - sempre con il senno di poi e non sul momento perché l'opportunità superava quella rappresentata dal reale valore della tratta Grosseto-Berna - celebrata con grande (troppa?) enfasi mediatica,come sostenuto dal consigliere regionale Leonardo Marras. Questo a testimonianza di un evento su cui, evidentemente, Provincia, a trazione centrodestra, e Regione, targata centrosinistra, si sono spese in prima linea.
A chi giova dunque la polemica? Sicuramente a nessuno se non solo per sostenere il classico "io l'avevo detto". Se è facile citare oggi Il Sole 24 Ore che aveva parlato delle difficoltà di Skywork in tempi non sospetti, c'è l'articolo di Repubblica che proprio ieri ricorda come due aeroporti elvetici avessero puntato proprio su questo vettore per il loro futuro: Berna, ma soprattutto Lugano che rischia di subirne le conseguenze maggiori. Questo per dire che se in Maremma si può a ragion veduta sostenere che questa è stata un'opportunità, in Svizzera, dove la compagnia la conoscevano bene, rischia di essere una sventura.
Allora mi domando ancora: perché dividersi? Perché utilizzare tutto questo per indebolirsi sempre di più, anziché riprendere quel percorso unitario per fare in modo che i voli di Skywork rappresentino un precedente virtuoso? Perché non guardare a realtà vicine in cui, pur nelle contrapposizioni, nel nome della città e della propria terra le varie forze politiche marciano compatte e ottengono di più di noi approfittando delle divisioni che troppo spesso qui si creano?
L'appello è dunque a tornare a marciare uniti, analizzare serenamente gli errori commessi nelle valutazioni, ma ritrovare quella compattezza che di fronte alla richiesta di Skywork aveva portato ad ottenere il risultato di avere i voli di linea al Baccarini. Da qui tornare poi a progettare il futuro di questa infrastruttura che, non dimentichiamolo mai, ha il difficile compito di far convivere le esigenze dello scalo civile con le priorità del militare e della difesa del territorio italiano.
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