L'incidente mortale di Barbaruta ripropone il dibattito sulla rete stradale della provincia di Grosseto.
Quella di Barbaruta è una via che, chiaramente, è tarata su un traffico locale e, prevalentemente, collegato alle attività agricole della zona (il dritto). D'estate, assieme alla strada degli Aiali, rappresenta una via rapida per raggiungere, giunti a Roselle, Castiglione (il rovescio).
Conosco bene quella strada (così come quella degli Aiali) viaggiandoci con regolarità sia in estate che in inverno. Chi lo fa conosce anche bene la differenza di traffico che vi può incontrare al variare delle stagioni. In estate a quello delle auto si somma quello di mezzi agricoli ed autotreni che, per ovvie ragioni lavorative, la devono utilizzare. Si tratta di una strada non larga, ma con rettilinei che, nonostante il limite a 50 km/h, può spingere ad accelerare. Ci sono molti incroci a raso e nel tratto più vicino all'incrocio con la strada del Padule, nonostante i recenti interventi, presenta una carreggiata non regolare. Nel passato la polizia provinciale era più volte intervenuta posizionandovi l'autovelox.
Descritta in breve la situazione occorre riflettere sul traffico che, cercando di bypassare Grosseto, raggiunge il mare, spesso utilizzando la cosiddetta rete viaria minore, come la strada di Barbaruta, facilmente raggiungibile sia dall'uscita Grosseto Nord, che dalla già citata strada degli Aiali, che da quella dello Sbirro. Occorre però riflettere ulteriormente sulla realizzazione di una viabilità alternativa adeguata. Viabilità che, in realtà, è già stata individuata da tempo, ma che come spesso accade è bloccata in sede di tribunali amministrativi a causa di un ricorso e, ad oggi, di un accordo che non si trova tra un proprietario e la Provincia di Grosseto. Una bretella che da Grosseto Nord conduce direttamente sulla via Castiglionese poco dopo l'aeroporto. Una strada che permetterebbe di alleggerire la città e la rete viaria minore, oltre che dal traffico diretto verso il mare, anche da quello pesante che oggi passa per via Uranio. La speranza, dunque, di fronte a nuove morti (che non si risolveranno in toto con questa soluzione) è che prevalga il buonsenso, che si giunga finalmente a quella soluzione cui gli uffici (nonostante le attuali ristrettezze economiche -altro problema da risolvere in sede nazionale- dell'ente) lavorano da anni, senza dover attendere i tempi della giustizia amministrativa e con tutte le incognite del caso. Questo nell'interesse del cittadino che a normativa vigente tutela il suo diritto di proprietario, ma anche - e soprattutto- dell'interesse pubblico che, dopo l'incidente di Barbaruta, ripropone con forza la necessità della realizzazione della "bretella verso il mare".
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