È di questi giorni l'allarme lanciato da più parti sul calo del turismo in Maremma. Una riflessione, quella su uno dei settori portanti del territorio, che è ampia.
Di sicuro il fine settimana -come avviene da anni- è trainante (il dritto), purtroppo è la settimana che fa segnare cali importanti (il rovescio). Di certo molte giustificazioni valgono, come il maltempo che ha caratterizzato la primavera rispetto al bel tempo della passata stagione. Certamente anche una situazione internazionale più serena invoglia italiani e stranieri a rimettersi in viaggio verso luoghi che erano stati evitati a vantaggio della nostra terra. La domanda vera però è una: che cosa stiamo realmente sbagliando nell'offerta turistica? Perché non riusciamo a fare il salto di qualità come altre zone d'Italia e d'Europa? C'è forse un rilassamento verso ciò che è sicuro e una scarsa vocazione per invogliare chi non è comunque scontato che poi scelga noi? Ognuno avrà la sua medicina, la speranza però è che finalmente tutti possano restare uniti: politica, imprese e cittadini. Perché la strategia deve essere una soltanto e la marcia compatta. Altrimenti nel futuro saremo ancora qui a discutere su ciò che serve per la crescita di un settore che -per noi- è e rimane strategico.
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