Ho atteso a scrivere dell'11 settembre e dell'attacco alle Torri Gemelle. In realtà ho atteso 17 anni. Finora non lo avevo mai fatto.
Da un lato c'è che sono innamorato di New York e io l'ho conosciuta con le Twin Towers, tanto che in casa ho i poster della Grande Mela rigorosamente precedenti all'attacco (il dritto).
Dall'altro c'è il fatto che la piazza sottostante alle Torri Gemelle era uno dei miei luoghi preferiti, dove mi intrattenevo spesso per il pranzo e, dunque, per me l'attacco del 2001 è stato ancor più duro da digerire (il rovescio).
New York, per me, è sempre stata una meta, uno di quei viaggi sognati fin da bambino, tanto che per regalo di maturità chiesi un biglietto aperto tre mesi per gli States. Non attesi neppure di conoscere il risultato dell'esame. Lo seppi per telefono. A New York trascorsi due mesi conoscendola in tutte le sue sfumature, camminando da nord a sud di Manhattan, nei suoi quartieri più o meno poveri. C'erano però dei luoghi che conoscevo già in partenza e che si sono rivelati esattamente quelli che mi sarei aspettato: Central Park, l'Empire State Building e, appunto le Torri Gemelle. Tre realtà che toccavo praticamente ogni giorno. Della piazza sottostate alle Twin Towers, dove spesso sostavo all'ora di pranzo, mi incuriosivano sia per la loro maestosità, ma mi piaceva anche la fibrillazione della zona finanziaria, con tanti "white collars" - i colletti bianchi- che uscivano dal lavoro con il, loro panino e sostavano negli stessi punti Tutti con a cravatta rigorosamente spostata sulla spalla per non sporcarsi. Da lì a poco avrei iniziato l'università ed anche io mi vedevo, nel futuro, probabilmente come loro, impegnato in qualche ufficio e sempre di corsa.
Sono sincero, soffro di vertigini e non sarei mai salito da solo sulle Torri. Ci volle Vinnie (Linda Jo Pinto), uno dei parenti che mi ospitava per convincermi a salire fino agli oltre 400 metri del grattacielo. Vinnie è stato un Vigile del Fuoco, uno di quelli che qualche anno dopo sarebbero stati impegnati nei soccorsi. Nel corso degli anni mi ha sempre regalato le magliette delle stazioni in cui lavorava e le indossavo ben prima che i membri del NYFD diventassero degli eroi a livello mondiale. Maglie che custodisco gelosamente. Mi accompagnò e mi fece scoprire i segreti di questo luogo, all'epoca avveniristico. Mi ricordo ancora che parcheggiamo nei pressi della sottostante stazione dei Vigili del Fuoco che, miracolosamente, è rimasta intatta dopo i crollo.
Sto ancora cercando di capire che cosa sia realmente accaduto, come sia potuto accadere. Tutto resta un interrogativo che, a mio giudizio, fatica ancora ad avere una risposta chiara. Restano le vittime, i ricordi e una certezza: dopo l'11 settembre il mondo non è stato più lo stesso.
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