Nei giorni scorsi analizzando in questa piccola rubrica la vicenda della nave Diciotti e l'indagine avviata sul Ministro Salvini (a proposito complimenti a tutti gli amici che hanno commentato, da posizioni diverse, per il livello ed i toni costruttivi del confronto) avevo anticipato che, a mio giudizio, l'eco mediatica creata avrebbe aperto quella che si annuncia come una lunga campagna per le prossime elezioni Europee. Pochi giorni dopo quanto ipotizzato sembra prendere corpo.
Il vicepremier Salvini ha infatti incontrato il premier ungherese Orban, mentre l'altro vicepremier Di Maio ha avviato un serrato confronto a distanza con il commissario Ue per il bilancio Oettinger sull'eventuale veto italiano (il dritto).
Dal centrosinistra qualcosa prova a muoversi con l'ex segretario Pd Walter Veltroni che torna a far sentire la sua voce e che prova a riaprire un dibattito in un'area politica che, al momento, appare in forte crisi, non solo di consensi (il rovescio).
E' evidente che l'incontro tra Salvini ed Orban ha avuto un doppio esito. Il primo è quello della costruzione di un'alleanza sovranista europea, un soggetto nuovo che vada a scardinare quelle che sono le storiche alleanze politiche trasversali tra Ppe e Pse, forze che, da destra quanto da sinistra, hanno avuto una forte connotazione europeista e che hanno sicuramente avuto delle responsabilità nella costruzione di un'Europa che si è allontanata troppo da quella dei principi che l'avevano ispirata. Una destra "eurosovranista" (permettetemi di definirla così) che va dalla Lega al gruppo di Visegrad, dalla Le Pen ai tedeschi ed olandesi euroscettici, raccogliendo altri compagni di viaggio più o meno numerosi. Una destra che, oggi, peri consensi che sta ricevendo in molti paesi - uniti alla crisi degli affiliati a Ppe e Pse- ha forti possibilità di incrinare (ed andare molto oltre) la maggioranza che fino ad oggi ha retto nei palazzi della Ue.
L'incontro - con tutti gli spettri evocati dal caso- sembra aver, almeno per un giorno, riunito il centrosinistra a San Babila rievocando quello che, poi, a sinistra è sempre piaciuto di più, cioè la piazza. Inutile nasconderlo è lì che si è fatta la storia del Dopoguerra di questa parte politica, quando quello che oggi viene considerato populismo, seppur con un diverso approccio, era il modo più forte di chi non stava al Governo per mostrare i muscoli. Da qui nasce anche l'appello di Walter Veltroni. Un'analisi interessante sulla crisi della sinistra, fatta più da giornalista che da politico, che ammette come il Partito Democratico, in Italia, abbia forse anticipato i tempi nascendo ancora poco maturo per tenere unite le sue anime. Una crisi che pone anche tanti interrogativi sul suo futuro.
In tutto questo c'è anche lo scontro sul bilancio Ue. Chiaramente ci sono certe regole, ma allo stesso tempo il Governo Italiano (il primo di un paese fondatore effettivamente euroscettico) sembra preoccupare e non poco Bruxelles. Basta vedere le reazioni forti che arrivano dalla Commissione, ma anche da chi, come Macron, si pone come tutore dell'attuale Ue. E' ovvio che l'Italia, con i suoi voti, uniti a quelli di Visegrad e di altri può arrivare a bloccare molti atti dell'Unione, così come potrebbe creare reali problemi alla stesura del bilancio. E' altrettanto evidente che in questa partita a scacchi non si possa dar seguito alla minaccia di non versare i contributi. Questo perché poi si ritorcerebbe contro al nostro sistema economico che, almeno una parte di quei contributi, li ha indietro come sostegno alle proprie attività.
Si apre così una lunga partita evocata anche dai principali quotidiani, cioè quella sul Parlamento dove nello scacchiere già molti eurodeputati sono passati dal tradizionale fronte Ppe-Pse a quelli opposti e dove, comunque, con il voto proporzionale previsto in tutti i paesi gli "Eurosovranisti" possono raccogliere molto. Guardando solo all'Italia appare improbabile rivedere il Pd al 40% e la Lega. che solo quattro anni fa, stava provando a risollevarsi dalla crisi sembra destinata a raccogliere molti più voti, così come il Movimento Cinque Stelle che sarà interessante vedere come si collocherà in questa partita.
Un'analisi, la mia, che è partita dall'alto e che vuole arrivare fino alla Maremma con un appello ai partiti che possono davvero portare europarlamentari a Bruxelles e Strasburgo.
Nella storia la nostra terra non ne ha mai eletto uno. Non ce la farebbe con i suoi soli voti. Avrebbe potuto farcela quattro anni fa con Annarita Bramerini, se logiche nazionali non avessero condotto il Pd ad altre scelte (e sarebbe potuto davvero essere un valore aggiunto per il nostro territorio vista la sua esperienza politica e quella che sta mettendo in campo oggi come direttore della locale Cna) ed il M5S con Matteo Della Negra (lì mancò forse un coordinamento più ampio nel Movimento). Credo che in questa lunga partita i nostri politici locali debbano fare una riflessione e provare ad individuare una figura appetibile anche in altre realtà che possa approdare in Europa. Sono lì oggi che vengono prese le principali decisioni nei settori di agricoltura, turismo ed attività produttive. Settori che sono tutti portanti per il nostro territorio. Perché non ragionarci costruendo sin da adesso la giusta candidatura? La palla non può che passare ai partiti ed ai loro esponenti di riferimento!!!
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